Fraschette Ariccia, un fenomeno tipicamente Ariccino
Fraschette Ariccia, un binomio inseparabile. Le fraschette erano chiamate cosi perchè in origine all’esterno dell'”osteria” era presente una frasca di alloro che simboleggiava i rituali Dionisiaci o bacchici. Dionisio quindi come divinità del vino e dell’uva, divinità atta a tutelare i rituali nei quali chi vi partecipa grazie ella ebrezza raggiunta, si potevano eliminare tutte le inibizioni e raggiungere stati primordiali.
Fraschette e baccanali.
Questi stati evocati dalla ebrezza raggiunta con il vino venivano chiamati anche “BaccanalI” una tipica ricorrenza dell’antica Roma.
Ad Ariccia invece il fenomeno delle fraschette si è sviluppato nel tempo. Infatti mentre in origine si trovavano sul territorio piccoli locali ricavati da “tinelli” dove veniva effettuato il processo di vinificazione con all’interno botti che contenevano il “nettare” . Spesso chi si recava ad Ariccia per una gita “foriporta” acquistava pane e porchetta presso le molteplici bancarelle presenti nel territorio, e andava a consumarli sui rudi tavolacci di queste osterie. Ai giorni nostri questo tipo di attività si è trasformato in una sorta di “ristorante” come verificabile a questa pagina a tutti gli effetti, perdendo la loro originalità schiettezza e genuinità. Al loro interno difatti possiamo trovare attrezzate cucine in grado di preparare qualsiasi piatto della tradizione Romana. Anche i piatti offerti sono quelli caratteristici della tradizione romano giudaica, spagetti cacio e pepe, i fritti di verdure con i carciofi alla giudia, i rigatoni co’ la pajata, la coda alla vaccinara, i saltimbocca alla romana, fritto misto di animelle e cervello con carciofi e diversi dolci della tradizione laziale e romana, un capitolo a parte meritano i latticini ed i vini. Dunque mozzarelle che arrivano fresche sulle tavole delle fraschette giornalmente dall’agro pontino, e vini originari delle colline di Castelli Romani, serviti in combinazione con la tradizionale “Romanella” vino frizzante bianco o rosso tipico delle fraschette ariccia.
In questa immagine poco sotto uno dei primi “banchetti ambulanti di metà secolo, dove i gitanti Romani che si recavano ad Ariccia a respirare “l’aria fina” acquistavano pane casareccio e porchetta prima di recarsi sui tavolacci delle fraschette a celebrare il loro rituale di fine settimana.